Come già annunciato da tempo e come espresso dal nuovo Comunicato Stampa, il percorso che sta conducendo Servizi Internet alla fusione per incorporazione in Planetel S.p.A. (già controllante al 100%) si è concretizzato l’11 Ottobre 2021 nell’atto notarile definitivo.
La fusione è stata deliberata dalle Assemblee delle Società Incorporande (Servizi Internet Srl e Sitis Srl) e dal CdA di Planetel in data 30 giugno 2021. Si inquadra in una ridefinizione societaria del Gruppo facente capo a Planetel, per semplificarne la struttura ed valorizzarne le eventuali sinergie operative, amministrative e societarie, consentendo inoltre il raggiungimento di economie di scala, in quanto le società partecipanti alla Fusione operano sinergicamente nello stesso mercato.
La fusione acquisirà efficacia in data 1° novembre 2021 ai fini civilistici, pertanto da tale data tutti i rapporti in essere contrattuali e commerciali passeranno in capo a Planetel S.p.A.
A partire dal 01/11/2021 i dati di Servizi Internet Srl verranno sostituiti dai seguenti:
PLANETEL S.p.A. – Via Boffalora, 4 – 24048 Treviolo (BG) – ITALIA
P.IVA e Cod. Fisc. 02831630161
PEC: planetel@pecm.it
Servizi Internet si integra in Planetel dal punto di vista amministrativo e legale, e ne diventa la divisione specializzata nei servizi digitali, in particolare asp e cloud. Inizia così un nuovo percorso insieme ai nostri clienti, per lo sviluppo di nuovi servizi ed offerte nel panorama delle soluzioni digitali, integrati con quelli già offerti dal Gruppo Planetel nel settore delle comunicazioni.
In questo nuovo quadro, saranno valorizzati i servizi offerti dai nostri marchi storici, da voi conosciuti ed apprezzati come Ancara, RegistraIlTuoMarchio, Comprapec, Formail, Fastnom, SLHosting, Unho, insieme a RegDom e GesPec per i servizi riservati agli Operatori di settore.
Dal punto di vista operativo, Servizi Internet rimarrà invariata: le persone che ogni giorno lavorano per voi, e con voi, i riferimenti telefonici o email e i contatti rimangono i medesimi.
Planetel è azienda certificata ISO 9001 per i sistemi di gestione della qualità e del miglioramento continuo, ISO 27001 per la gestione della sicurezza delle informazioni, ISO 37001 anticorruzione, ed in corso di certificazione ISO 27017 e ISO 27018 per i controlli di sicurezza generali per gli utilizzatori e i fornitori di servizi cloud privati e pubblici.
Facendo parte del gruppo da anni ed essendo totalmente posseduta da Planetel a livello societario, Servizi Internet è già da tempo adeguata tecnicamente ai requisiti richiesti dalle varie certificazioni di qualità e ne utilizza di fatto le procedure operative e gli obiettivi. Dopo la fusione, verrà assimilata anche formalmente nel contesto di qualità di Planetel.
Vogliamo che quanto previsto dalle certificazioni di qualità non siano solo parole ma atti concreti, supportati dalle possibilità di sviluppo che l’ingresso in Planetel ci offrirà.
Nelle parole di Bruno Pianetti: “In un momento storico in cui la digitalizzazione delle aziende e dei servizi è un elemento differenziante e vincente sul mercato, la riorganizzazione e l’unione delle nostre strutture offrirà una gamma sempre più ampia di servizi, volti ad aumentare la qualità delle nostre forniture e la soddisfazione dei clienti.”
Vedi anche:
Comunicato stampa del 11/10/2021
Servizi Internet S.r.l., Internet Service Provider che fa parte del gruppo Planetel S.p.A., si occupa di registrazione e mantenimento domini, e fornisce servizi di Hosting, Housing e Colocation Server. I servizi vengono forniti anche in forma di virtualizzazione (vmware) o cloud computing.
La risorsa avrà il compito di fornire supporto e consulenza tecnica con il ruolo di Back Office, operando nell’ambito di un team in crescita, con particolare riferimento alle seguenti attività:
dopo un’attenta analisi sarai eventualmente contatto/a per un colloquio conoscitivo.
C’è chi già il primo giorno dell’anno ha inviato e ricevuto le fatture tramite il nuovo sistema, e chi ancora non ha proprio preso in carico la questione. Regna parecchia confusione sui vari aspetti di questo nuovo processo, sulle tempistiche, le modalità di gestione, il codice SDI e la PEC. E alcuni tra coloro che dovrebbero essere i più aggiornati e i più competenti in materia, spesso contribuiscono a lasciare ampi spazi di incertezza.
Mi trovavo giorni fa in un piccolo laboratorio artigianale, chiacchierando viene fuori il discorso della fatturazione elettronica, del fatto che
e che
L’erogazione del servizio di fatturazione elettronica viene gestito attraverso una delle svariate piattaforme che i fornitori del servizio hanno messo a disposizione, attraverso il codice SDI. Il commercialista si fa intermediario nella gestione della contabilità per i propri clienti.
Pur facilitandolo con un documento già predisposto, l’intermediario ha riversato sul cliente (l’artigiano) l’onere di comunicare il codice SDI a ciascun fornitore.
Per quanto pochi possano essere i fornitori di un piccolo artigiano, varie sono le modalità di acquisizione del dato da parte del fornitore (alcuni fanno accedere ad un’area clienti – recupera utente e password -, altri fanno mandare un fax, altri l’email, ecc). Questo si traduce di fatto in un onere in termini di tempo e lavoro che forse l’artigiano avrebbe dedicato volentieri ad altro.
Tutto ciò non sapendo che basta una sola azione per rendere il codice SDI (o la PEC) l’indirizzo di destinazione predefinito e di default per la consegna di tutte le fatture elettroniche, senza necessità registrare il dato presso i vari fornitori.
Questa operazione consiste nella registrazione dell’indirizzo di destinazione per le fatture elettroniche, e si effettua sull’area privata (attiva per ogni azienda) di Agenzia delle Entrate. Una volta che si è effettuata questa registrazione, qualsiasi fattura elettronica destinata a quella Partita IVA, viene automaticamente consegnata alla destinazione indicata di default.
Il fornitore non ha nemmeno l’obbligo di inserire il codice di destinazione nelle fatture: può anche non inserire nulla o inserire una dato sbagliato, che la fattura viene consegnata correttamente.
Inoltre, se l’indirizzo di destinazione dovesse variare, non sarà necessario ricontattare tutti i fornitori, ma basterà aggiornare il dato sull’area privata di Agenzia delle Entrate. Una volta per tutti.
In collaborazione con GuidaPEC – La Guida Online sulla Posta elettronica Certificata abbiamo redatto per i nostri lettori questo breve compendio focalizzato sulla relazione tra Fattura Elettronica e PEC, in considerazione dei nostri servizi CompraPec e ArchiviaPec.
Attraverso una serie di domande e risposte, vi illustriamo brevemente il processo e come poterlo gestire tramite la Posta Elettronica Certificata.
La Fatturazione Elettronica è l’insieme dei processi digitali per l’emissione, la trasmissione e la conservazione delle fatture.
In Italia è entrata in vigore la legge nr. 205 del 27.12.2017 (c.d. “legge di bilancio” per l’anno 2018) che introduce l’obbligo generalizzato di fatturazione elettronica per le operazioni effettuate tra soggetti residenti, stabiliti o identificati ai fini IVA in Italia, sia in ambito B2B (business to business), sia in ambito B2C (business to consumer)
In breve, dal 1° gennaio 2019 tutte le fatture emesse tra soggetti residenti o stabiliti in Italia potranno solo essere elettroniche, non più gestite in modalità cartacea.
Due caratteristiche distinguono la fattura elettronica dalla sua sorella cartacea:
Il fornitore inserisce i dati costitutivi della fattura (dalle intestazioni, alle descrizioni di beni e/o servizi, agli importi, e tutti gli elementi necessari a norma di legge) all’interno di un file .xml, attraverso specifici software di compilazione web o locale.
Le fatture elettroniche devono essere erogate a qualsiasi soggetto fiscale, sia esso persona fisica, azienda, professionista, associazione o ente, che abbia residenza fiscale in Italia.
Il Sistema di Interscambio è uno degli elementi costituenti il sistema della fatturazione elettronica, è una sorta di “ufficio postale digitale” che veicola e distribuisce le fatture nel nuovo formato, dai fornitori ai clienti.
Il SDI (Sistema di Interscambio), al ricevimento della fattura elettronica, effettua una serie di verifiche formali sulle fatture che riceve: sia sulla validità dei dati anagrafici di fornitore e cliente, sia sull’esistenza della/e partita/e iva, sia sull’indirizzo telematico a cui essa dev’essere recapitata.
Una volta terminati i controlli, consegna il documento al destinatario secondo le impostazioni previste sul suo profilo Agenzia delle Entrate, o in mancanza di indicazioni “predefinite” dallo stesso destinatario, in base a ciò che viene indicato nella fattura emessa.
Al termine del processo, il SDI invia al fornitore una notifica di stato (OK consegnata, NON-OK rifiutata, ecc.).
Il destinatario di una fattura può decidere come/dove ricevere la fattura dal SDI (Sistema di Interscambio), secondo diverse modalità.
Il SDI, una volta verificata formalmente la fattura, provvede ad inviarla all’indirizzo telematico inserito dal fornitore nella fattura stessa.
L’indirizzo telematico di destinazione può essere un indirizzo di Posta Elettronica Certificata (PEC), o il codice identificativo del canale telematico gestito dal cliente o dal suo intermediario (provider di servizi per la fatturazione elettronica).
Se non viene indicato dal fornitore alcun indirizzo di destinazione, la fattura sarà recuperabile solo dall’apposito portale di Agenzia delle Entrate, nell’area “Fatture e Corrispettivi”.
Per le persone fisiche, il fornitore avrà l’obbligo di presentare la fattura digitale al SDI, ma contestualmente dovrà inviarne una versione “di cortesia” tramite i soliti canali: cartaceo, via email in copia conforme in formato .pdf
Se sei dotato di partita IVA puoi seguire la procedura messa a disposizione sul portale di Agenzia delle Entrate, che permette di associare alla partita IVA o un Codice destinatario o un indirizzo PEC predefinito.
In caso si utilizzi questo servizio di registrazione, tale scelta è predominante su qualsiasi altra, indipendentemente dall’indirizzo telematico (diverso o erroneo) che un fornitore inserisca nella fattura.
Se non utilizzi questo servizio di registrazione o non hai partita IVA o sei esente, sarà tuo compito (di chi deve ricevere la fattura) indicare al fornitore l’indirizzo di destinazione di consegna.
Si può utilizzare il proprio indirizzo PEC per spedire una fattura elettronica, inviando il file .xml della fattura, come allegato del messaggio PEC, all’indirizzo sdi01@pec.fatturapa.it
Questa opzione è consigliata per chi genera quotidianamente un numero limitato di fatture.
Non è obbligatorio.
La scelta di spedire o farsi arrivare le fatture elettroniche via PEC è una delle opzioni disponibili, che ciascuno deve valutare in base alle proprie esigenze.
Le alternative sono:
Se avete necessità di acquistare un indirizzo PEC, scegliete CompraPec!
E’ libera scelta del destinatario scegliere se utilizzare:
Non c’è nessuna limitazione, inoltre, sulla tipologia di indirizzo PEC adatto alla ricezione delle fatture elettroniche.
E’ sufficiente che l’indirizzo PEC sia attivo e funzionante.
Per TIPOLOGIA intendiamo: dominio generico (utente@aziendapec.it), di primo livello (utente@pecazienda.it), di secondo livello (utente@pec.azienda.it), come illustrato nell’articolo Quali tipi di indirizzi PEC si possono attivare?
Sia chi emette la fattura elettronica, sia chi la riceve, dovrà conservarla digitalmente (ai sensi dell’impianto normativo definito dal CAD – Codice dell’Amministrazione Digitale).
La conservazione elettronica non è il mero salvataggio del file su un PC, ma è un sistema regolamentato dalla specifica normativa, attraverso il quale si garantisce autenticità, integrità, affidabilità, leggibilità e reperibilità dei documenti informatici (come previsto dall’art.44 del CAD).
La conservazione elettronica viene erogata da specifici fornitori di servizi accreditati, che rispondono a determinati requisiti ed eseguono le procedure di conservazione in base alle regole tecniche previste dalla normativa.
In questo possiamo aiutarvi noi, con il servizio ArchiviaPEC, appositamente studiato per la conservazione digitale dei messaggi PEC, e che quindi risolve immediatamente anche l’obbligo di conservazione delle fatture elettroniche.
Uno dei vantaggi è il poter per aggregare in “pacchetti” il messaggio PEC, collegato agli eventuali allegati al messaggio e ai corrispondenti messaggi di Presa-in-carico e Consegna, ed inviare il “pacchetto” così costituito in conservazione elettronica a norma.
La conservazione elettronica a norma (per i 10 anni previsti dalla normativa e secondo le regole tecniche di conservazione digitale previste dal CAD) prevede che i documenti elettronici debbano essere indicizzati in modo da poterli recuperare facilmente; il raggruppamento in “pacchetti PEC” facilitano proprio l’operazione di recupero in caso di richiesta o di controlli da parte dell’autorità.
Un’annata piena di novità e attività frenetica, che si conclude proprio alla vigilia di Natale con una nuova acquisizione nel settore dell’hosting, dei domini e della posta. La SL HOSTING, piccolo provider modenese, diventa oggi un nuovo tassello della struttura composita di Servizi Internet.
Eccoci di nuovo impegnati, dopo la recente acquisizione dei servizi Fastnom, ad accogliere nuovi clienti e a prestare loro, come sempre, la nostra massima attenzione.
Lavoreremo freneticamente in questi giorni per dare loro il minimo disagio possibile, visto gli aspetti amministrativi renderanno necessarie alcune operazioni di “passaggio”, anche in vista della prossima scadenza della fatturazione elettronica.
Per qualsiasi informazione, problema tecnico, richiesta di assistenza, non mutano i riferimenti e i recapiti:
Informazioni: info@slhosting.it
Questa è per noi un’edizione particolarmente sentita, perché dedicata a un passaggio che inaugura una nuova era per il Gruppo di cui Servizi Internet fa parte:
Uno step importante, che ci renderà ancora più forti e capaci di sostenere l’evoluzione tecnologica del territorio, delle sue famiglie e delle sue imprese.
In questo numero parleremo anche di smartworking e didattica a distanza, di Comuni superveloci e dei tanti negozi che hanno scelto di diventare Planetel Point: da loro potete scoprire tutti i nostri servizi e farvi consigliare il meglio per voi.
Nel magazine troverete poi spunti sul mondo delle telecomunicazioni e della tecnologia, le novità per la casa e il lavoro, le interviste ai nostri esperti, ma anche a chi ha deciso di affidarsi a noi e ci racconta la sua esperienza… insomma, tutto quello che serve per restare connessi al mondo Planetel!
Non siete curiosi? Cliccate sull’immagine
QUI IL COMUNICATO STAMPA DEL 28/12/2020
CONTROVALORE COMPLESSIVO DEL COLLOCAMENTO PARI AD EURO 7,5 MILIONI CIRCA AL PREZZO DI OFFERTA DI EURO 3,6 PER AZIONE CORRISPONDENTI AD UNA CAPITALIZZAZIONE POST-AUMENTO DI CAPITALE DI EURO 23,76 MILIONI FLOTTANTE SUL MERCATO PARI AL 31,82%
Treviolo (BG), 28 Dicembre 2020 – Planetel S.p.A., (“la Società” o “Planetel”) capofila di un Gruppo che opera nelle Telecomunicazioni a livello nazionale, comunica di aver ricevuto in data odierna da Borsa Italiana S.p.A. l’avviso di ammissione alle negoziazioni delle azioni ordinarie sul mercato AIM Italia, sistema multilaterale di negoziazione organizzato e gestito da Borsa Italiana S.p.A. (“AIM Italia”), dopo aver concluso con successo il collocamento delle proprie Azioni ordinarie con una raccolta complessiva pari a circa Euro 7.506.720. L’operazione di IPO,avvenuta interamente attraverso aumento di capitale, era rivolta ad investitori qualificati italiani ed esteri con una tranche riservata ai dipendenti e collaboratori del Gruppo.
“Siamo molto soddisfatti – dichiara Bruno Pianetti, Presidente ed Amministratore Delegato di PlanetelS.p.A., dell’ammissione a quotazione di Planetel e dell’interesse riscontrato presso gli investitori italiani ed internazionali, che ringraziamo per la loro fiducia. Siamo altrettanto lusingati che inostri dipendenti e collaboratori abbiano condiviso la nostra visione, sottoscrivendo l’aumento di capitale a loro dedicato, sicuri che nel percorso che ci attende assieme, sapremo raggiungere gli obiettivi programmati. Con il loro investimento hanno premiato il nostro progetto imprenditoriale soprattutto nel complesso contesto dell’economia generale che stiamo vivendo oggi. Operiamo in un settore di pubblica utilità con servizi ritenuti essenziali, considerati fondamentali per il Paese, che si svilupperà ulteriormente nei prossimi anni. Le risorse raccolte ci consentiranno di sostenere i nostri progetti di crescita, che prevedono l’acquisizione di nuove quote di mercato, con maggiore risolutezza. Siamo lieti di poter condividere con i nostri nuovi Azionisti e con il mercato i nostri progetti di sviluppo e di condividernei risultati futuri”.
L’Ammissione alle negoziazioni è avvenuta a seguito del collocamento, rivolto principalmente ad investitori istituzionali e professionali, di complessive n. 2.100.000 azioni ordinarie di nuova emissione. Nell’ambito del Collocamento il controvalore complessivo delle risorse raccolte è risultato pari a Euro 7.506.720, con un prezzo per ciascuna azione determinato in € 3,60. Nella tranche riservata a dipendenti e collaboratori sono state sottoscritte n. 148.000 azioni al prezzo di IPO, a loro riservato, scontato del 10%. Ad esito del collocamento il capitale sociale della Società è composto da 6.600.000 azioni (di cui 2.100.00 di nuova emissione) mentre la capitalizzazione della Società, calcolata sulla base del prezzo di offerta, è pari ad Euro 23.760.000, con un flottante sul mercato del 31,82%.
In ottemperanza alle nuove disposizioni del Regolamento Emittenti AIM che prevedono la nomina dell’Investor Relations Manager, Planetel comunica che tale ruolo è attualmente ricoperto dal dott. Michele Pagani – che riveste anche la carica di CFO della Società- nominato per tale ruolo dal Consiglio di Amministrazione del 10 Dicembre 2020.
Nel processo di quotazione, Planetel è assistita da Alantra (Nominated Advisor e Global Coordinator dell’operazione) LCA (Legal Advisor dell’Emittente) Nctm Studio Legale (Legal Advisor del Nominated Advisor e Global Coordinator) BDO Italia (Società di Revisione) Directa SIM (collocatore on-line e retail) A2B Group (Consulente per i dati extracontabili) Polytems HIR (Advisor di Comunicazione).
Alle azioni ordinarie è stato attribuito il Codice ISIN (International Security Identification Number) IT0005430951, mentre il ticker è PLT.MI.
Il lotto minimo di negoziazione è di 500 azioni.
Il documento di ammissione e il presente comunicato stampa sono disponibili presso la sede legale della società e nella sezione Investor Relation del sito www.planetel.it.
Si rende altresì noto che, per la diffusione delle informazioni regolamentate, la Società si avvale del circuito eMarket SDIR gestito da Spafid Connect S.p.A., con sede in Foro Buonaparte 10, Milano.
QUI IL COMUNICATO STAMPA DEL 22/12/2020
Treviolo (BG),22Dicembre 2020 – Planetel S.p.A., (“la Società” o “Planetel”) capofila di un Gruppo che opera nelle Telecomunicazioni a livello nazionale, comunica di aver chiuso con successo il bookbuilding finalizzato all’ammissione a negoziazione su AIM Italia, sistema multilaterale di negoziazione organizzato e gestito da Borsa Italiana S.p.A. (“AIM Italia”), delle azioni della Società e di aver ricevuto ordini per un controvalore complessivo ampiamentesuperiore al controvalore massimo dell’offerta. Si precisa che l’operazione di IPO avverrà interamente tramite aumento di capitale. Planetel comunica inoltre di aver presentato, in data 21 Dicembre 2020 a Borsa Italiana S.p.A., la domanda di ammissione e che l’inizio delle negoziazioni è previsto per il 30 dicembre2020.
Bruno Pianetti, Presidente ed Amministratore Delegato di Planetel, commenta: “Siamo molto orgogliosi che investitori di primario standing abbiano premiato il nostro modello di business, condividendo la nostra visione di medio-lungo periodo, soprattutto in uno scenario incerto ed inedito quale quello che stiamo vivendo. Grazie alla quotazione in Borsa potremo proseguire nel nostro percorso di crescita,sia attraverso crescita organica, consolidando la nostra posizione sul mercato, sia per linee esterne, anche al fine di consentire l’espansione geografica.”
Nel processo di quotazione, Planetel è assistita da Alantra (Nominated Advisor e Global Coordinator dell’operazione) LCA (Legal Advisor dell’Emittente) Nctm Studio Legale (Legal Advisor del Nominated Advisor e Global Coordinator) BDO Italia (Società di Revisione) Directa SIM (collocatore on-line e retail) A2B Group (Consulente per i dati extracontabili) Polytems HIR (Advisor di Comunicazione).
QUI IL COMUNICATO STAMPA DEL 10/12/2020
Treviolo (BG), 10 Dicembre 2020 – Planetel S.p.A., (“la Società” o “Planetel”) capofila di un Gruppo che opera nelle Telecomunicazioni a livello multiregionale, comunica che in data odierna ha presentato a Borsa Italiana la Comunicazione di Pre-Ammissione funzionale all’ammissione alle negoziazioni su AIM Italia. L’operazione di IPO avverrà interamente attraverso un aumento di capitale. L’intervallo di prezzo delle azioni è stato fissato tra un minimo pari a Euro 3,34 ed un massimo pari ad Euro 4,50 per azione. L’offerta si rivolge a investitori qualificati italiani ed esteri, con una tranche riservata ai dipendenti e collaboratori del Gruppo.
La qualità del servizio offerto e l’affidabilità della rete sono i principali fattori alla base della crescita di Planetel, sia in termini di clienti serviti sia in termini di quantità di servizi proposti al mercato. Planetel, forte di una base di clientela altamente fidelizzata, ha esteso nel tempo il suo raggio di attività su nuovi mercati. La Società, già operatore telefonico nazionale oggi è anche un player con una rete in fibra ottica di circa 1400 Km. che fornisce a clienti Business, Wholesale e Residenziali, le più avanzate soluzioni di connettività e comunicazione integrata in banda ultra-larga con architetture di rete FTTH-FTTB (Fiber to the Home – Fiber to the Building) e connettività via wireless, grazie ad una offerta che copre l’intera catena del valore dei servizi IT; e servizi in “Cloud”, per l’elaborazione, la raccolta di elevate quantità di informazioni digitali. Fattore critico di successo, soprattutto per la clientela Business, è rappresentato da una struttura di assistenza gestita “in house” fortemente radicata sul territorio.
La quotazione in Borsa è finalizzata ad accelerare il percorso di sviluppo di Planetel sia attraverso una crescita organica, derivante dal consolidamento della propria posizione di mercato, dal rafforzamento dell’organizzazione e dalla penetrazione su ulteriori mercati, sia per linee esterne, elevando ulteriormente lo standing della Società nei confronti dei propri committenti Pubblici e Business e il numero dei servizi offerti, sia pe linee esterne, anche al fine di consentire una espansione geografica.
“Siamo molto soddisfatti” – dichiara Bruno Pianetti fondatore e Presidente di Planetel– “di questa nuova sfida che stiamo affrontando come una rilevante opportunità di crescita. Siamo una realtà ben strutturata e consolidata sul territorio nel quale operiamo dal 1985 e nel quale abbiamo saputo emergere come un interlocutore unico divenendo un punto di riferimento importante per i nostri Clienti. La crisi causata dall’epidemia da Covid-19 ha evidenziato che la connettività è essenziale per le persone e le imprese ed iI Piano Nazionale per la Banda Ultra Larga approvato dal Governo Italiano, funzionale alla modernizzazione delle infrastrutture, – che ha fissato come obiettivo la copertura di almeno l’85% della popolazione con connettività FTTH – richiede la costruzione di reti di infrastrutture anche nelle aree a bassa concentrazione di servizi. La quotazione in Borsa, finalizzata ad accelerare il nostro percorso di crescita, ci consentirà di rafforzare ancor di più la nostra posizione di mercato a livello multiregionale; il nostro obiettivo primario è l’attuazione strategica di un Backbone ad altissima velocità – per 1.4Tb/s – che consentirà connessioni più stabili, veloci e sicure con garanzia di maggiore continuità di servizio per i nostri Clienti. La quotazione in Borsa ci consentirà di realizzare questo progetto in tempi ancora più rapidi”.
Il 2019 è stato un anno molto positivo per la Società che ha visto crescere tutti gli indicatori economici di performance con risultati generati per il 50,4% dall’offerta di servizi di connettività, per il 19,6% da servizi di infrastrutture, per il 13,5% e per il 7,3% rispettivamente da servizi di ASP-Cloud e Office Automation, per il 5,8% da reselling e per la restante parte da servizi vari. I dati pro-forma evidenziano un Valore della Produzione del Gruppo al 30 Giugno 2020 pari a circa 9,8 milioni di Euro, mentre al 31 dicembre 2019 il Valore della Produzione è stato di circa 17,8 milioni di Euro. Il Margine Operativo Lordo (EBITDA) al 30 giugno 2020 è di circa 1.8 milioni di Euro, rispetto al 31 dicembre 2019 in cui era pari a circa 2,6 milioni di Euro. L’EBITDA Margin nei primi sei mesi del 2020 è pari al 18%, mostrando una crescita rispetto al 15% circa del 31 dicembre 2019. La Posizione Finanziaria Netta al 30 Giugno 2020 è negativa per 6,8 milioni di Euro rispetto ai circa 6,7 milioni di euro al 31 dicembre 2019.
Nel processo di quotazione, Planetel è assistita da Alantra (Nominated Advisor e Global Coordinator dell’operazione) LCA (Legal Advisor dell’Emittente) Nctm Studio Legale (Legal Advisor del Nominated Advisor e Global Coordinator) BDO Italia (Società di Revisione) Directa SIM (collocatore on-line e retail) A2B Group (Consulente per i dati extracontabili) Polytems HIR (Advisor di Comunicazione).
La trasformazione in Società per Azioni rappresenta la naturale evoluzione del percorso di crescita che l’azienda ha intrapreso sin dai primi anni di vita, con l’acquisizione di alcune società lombarde e venete attive nel mercato della connettività a banda ultralarga e dei servizi web, l’avvio dei progetti di posa in opera di reti proprietarie in fibra ottica e la successiva apertura, nel 2016, della filiale di Bussolengo (VR).
Nel 2019, l’ammissione al programma internazionale Elite del London Stock Exchange Group e la sottoscrizione da parte di Unicredit di minibond per 1,5 milioni di Euro hanno ulteriormente convalidato il successo di Planetel, che oggi vanta una significativa copertura del territorio e una rete di 1.400 Km di cavi in fibra ottica.
Bruno Pianetti, CEO e founder di Planetel, dichiara: “Stiamo per chiudere un 2020 assolutamente positivo, con un fatturato di Gruppo decisamente incoraggiante, 10 nuove assunzioni e il numero di Comuni da noi cablati che ha raggiunto quota 100: 80 in provincia di Bergamo, 17 in provincia di Verona, 2 in quella di Brescia e uno nel Mantovano. Siamo una realtà in piena espansione e con una forte solidità economica. Questo passo conferma e rinforza il nostro ruolo nel mercato delle TLC: è il primo step all’interno di un piano strategico a lungo termine, che orienterà l’azienda al futuro con nuove prospettive e investimenti sempre crescenti nel segno dell’innovazione e del miglioramento costante di processi, prodotti e servizi tecnologici”.
“La nuova forma giuridica – afferma Pianetti – è per noi un nodo strategico per assicurare il continuo sviluppo della nostra infrastruttura e irradiare il territorio con la connettività della fibra. In un mondo in cui scambiarsi dati è un’attività fondamentale e incessante, una sorta di motore invisibile che sospinge economia, cultura e relazioni, noi del Gruppo Planetel abbiamo un compito prezioso: mantenere in contatto le comunità e rispondere ai bisogni emergenti con sicurezza, efficienza e rapidità. Perché la fibra è il driver dell’innovazione digitale che trasformerà i nostri centri urbani nelle smart city di domani, e questo salto era necessario per prepararci alle evoluzioni a cui saremo chiamati in un futuro molto prossimo”.
Con questa operazione, Planetel consolida anche la propria posizione di capofila del Gruppo omonimo, che comprende un pool integrato di società (Planetel, Servizi Internet, Trifolio, S.I.T.I.S, Enjoip) specializzate in grado di offrire una gamma di servizi che spaziano dal networking ai centralini virtuali in cloud, passando per l’office automation, l’arredamento per ufficio, l’erogazione di servizi Internet come hosting, housing e server di posta, per arrivare alla fibra ottica.
Si tratta di clienti che utilizzano i nostri servizi di hosting, che hanno installato WordPress, e che nel giro di pochi giorni hanno aperto richieste di assistenza molto simili tra loro: “il mio WP è stato resettato”, “vedo la pagina Hello World!, che cosa è successo?” “non riesco ad accedere al mio blog”.
Troppo simili le richieste, perché si trattasse di un caso, quindi abbiamo indagato e notato il minimo comune denominatore, cioè la presenza del plugin “ThemeGrill Demo Importer”.
(eravamo già alla 1.6.1), anche se finora non era stata sfruttata. In questi giorni invece, questa vulnerabilità ha dato agio ad attaccanti non autenticati di portare a termine l’attività malevola, che ha come conseguenza che venga resettato il database del sito, con la conseguente eliminazione dei contenuti.
Potete trovare un report dettagliato su: https://www.webarxsecurity.com/critical-issue-in-themegrill-demo-importer
Chiunque stia utilizzando il plugin in questione è caldamente invitato a verificare la versione installata ed effettuare l’aggiornamento il prima possibile.
Come sempre ricordiamo L’importanza di fare manutenzione al sito web perché una scarsa attenzione può essere la porta aperta ad attività malevole, con conseguenze anche gravi, che vanno dal danneggiamento dei contenuti pubblicati, al furto di dati (cosa che in tempi di GDPR potrebbe diventare molto oneroso).
Eccoci giunti al termine dell’era di Windows 7.
Dal 15 Gennaio Microsoft interromperà definitivamente il supporto tecnico a uno dei sistemi operativi con maggior successo di sempre.
Sostituto in corsa al fallimentare Vista, Windows 7 approda nel luglio 2009, a oggi conta circa 900 milioni di untenti, se si considera che solo nel primo anno le licenze ufficiali ammontavano a 600 milioni tralasciando quelle illegali, sono cifre da capogiro.
Non vuol dire che da domani smetterà di funzionare, semplicemente non verranno rilasciati aggiornamenti e questo mette a rischio la sicurezza dei dispositivi sui quali è installato, quindi ci rende più vulnerabili a eventuali attacchi da parte di hacker, Saremo più esposti a virus, falle di sicurezza errori di sistema e come spesso accade alcune applicazioni potrebbero smettere di funzionare (si pensi per esempio a whatsapp che ha smesso di funzionare su alcuni modelli di smartphone ormai obsoleti).
La scelta migliore è optare per il passaggio e Windows 10 che non prevede nessun costo.
Ma se non si intende optare per questa scelta per tutelarsi, sicuramente bisogna dotarsi di antivirus potenti oltre a limitare l’uso dell’account di amministrazione alle funzioni più importanti.
Innanzitutto Microsoft da la possibilità di aggiornare il sistema operativo a Windows 10 solo agli utenti che sono in possesso di una licenza ufficiale di Windows 7 e che abbiano i seguenti requisiti minimi di sistema:
https://www.microsoft.com/it-it/windows/windows-10-specifications#primaryR2
Una volta chiarito se possiamo procedere basta andare sul sito ufficiale dell’azienda:
https://www.microsoft.com/it-it/software-download/windows10
clicchiamo su: «Scarica ora lo strumento»
seguiamo la procedura fino alla fine e una volta che l’aggiornamento sarà completato andremo in :
«Start», «Impostazioni», «Aggiornamento e Sicurezza» e per ultimo «Attivazione».
A questo punto se vedremo la licenza del nuovo Windows 10 aggiornamento sarà andato a buon fine e potremmo sentirci più sereni.
Per esempio la Posta elettronica Certificata o anche la posta ordinaria configurata su client che girano su Windows 7 potrebbe iniziare a dare dei problemi di TLS, come per esempio potrebbe smettere di ricevere o potrebbe chiederci in continuazione l’inserimento della password. Per ovviare a questo problema sarà necessario chiedere l’intervento di un tecnico che dovrà provvedere all’inserimento di varie patch che in futuro magari non potrebbo più essere valide.
Potremmo avere problemi di certificati SSL, problemi di accesso ai siti internet in SSL, ecc..
Altro esempio, per i fedeli a Google Chrome dovranno prendere atto che rimarrà compatibile con Windows 7 solo fino al 2021.
A voi la scelta.
I lavori di innalzamento dei livelli di sicurezza sulle trasmissioni di Posta Elettronica Certificata iniziati pochi mesi fa con la modifica dei protocolli TLS proseguono in questi giorni presso il Gestore Aruba,
con l’aggiornamento dei requisiti minimi delle password di accesso alle caselle pec attive e l’obbligo di adeguamento per tutti gli utenti.
I requisiti minimi richiesti per le password Aruba sono i seguenti:
I titolari di indirizzi pec Aruba che non abbiano già adottato password sicure, devono procedere entro il 15/01/2020 al reset della password di accesso alle proprie caselle pec.
Le password non variate o con requisiti minimi non sufficienti saranno comunque sottoposte forzatamente al reset in quella data.
Ricordiamo sempre ai nostri clienti di mettere in atto tutti i possibili accorgimenti e comportamenti utili a ridurre i rischi di attacchi, di accessi indesiderati alle caselle PEC, furto password.
Trovate QUI i nostri suggerimenti per la sicurezza degli accessi.